Queste ossa trovate a Tokyo si pensa possano essere del prete predicatore cristiano Giovanni Battista Sidotti:
Nel 1668, pur di predicare la fede cristiana entrò illegalmente in Giappone vestito da Samurai, ovviamente lo riconobbero subito come gaijin (straniero) e lo imprigionarono in quel di Edo (ora Tokyo).
Gli fu concesso un trattamento speciale noto come go-nin fuchi , una sorta di arresti domiciliari, i suoi guardiani erano una coppia anziana di ex-cristiani che avevano rinnegato la fede, sorpreso a predicare ancora una volta a loro, fu trasferito in una cella sotterranea in isolamento dove mori nel 1746 all’età di 46 anni.
Più di 300 anni dopo gli archeologi di Tokyo hanno rinvenuto delle ossa che sono state analizzate e si presume siano proprio del missionario Italiano.
Documenti storici giapponesi mostrano che solo due missionari provenienti dall’ Italia si sono recati nel sito ora studiato e analizzato, Sidotti e Giuseppe Chiara, dato che Chiara fu cremato si crede che i resti siano quasi certamente di Sidotti.
Giovanni Battista Sidotti è stato una figura molto importante per il Giappone del tempo, in quanto essendo il Paese del Sol Levante completamente chiuso agli stranieri al tempo, tutte le informazioni che l’Italiano dava tramite interrogatori erano fonte preziosissima sia per quanto riguarda il livello culturale che politico che strategico militare.
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